In queste settimane il mercato italiano ha continuato la fase di correzione avviata dopo la metà di settembre, in concomitanza con la presentazione della manovra finanziaria. Il mercato non è tanto preoccupato dall’entità del deficit programmato, ma dalla natura degli interventi previsti.
La contrapposizione che ne deriva ha avuto effetti sullo spread BTP/BUND che ha messo pressione alle quotazioni del settore finanziario.
Il superamento, con pochi danni, dei downgrade delle agenzie di rating, ha portato qualche ricopertura guidata più dalla chiusura dei trade short che dalla voglia di acquistare come investimento. Perché tornino gli acquisti sul mercato servirà che si riesca ad avere uno scenario di medio termine sul quale gli investitori possano fare previsioni economiche.
Purtroppo la confusione interna è aggravata dalla fase di correzione dei mercati internazionali. Il mercato americano subisce qualche ritracciamento dovuto all’innalzamento dei tassi che sembrano orientati a raggiungere livelli superiori a quelli previsti a inizio anno; a farne le spese i titoli con multipli più elevati, dove l’effetto tassi è maggiore.
In Europa i problemi principali sono legati a reporting delle trimestrali dove a fronte di risultati in linea con le aspettative, i titoli faticano a mantenere i prezzi mentre, dove il reporting è stato negativo, le correzioni sono state ampie.
Ci aspettano ancora settimane di volatilità dove le speranze di recupero del mercato italiano sono legate allo schiarirsi della situazione politica.
A cura di Massimo Trabattoni, Head of Italian Equity di Kairos per la rubrica Italian Times di AdvisorPrivate.