KIS ACTIVE BOND ESG

KIS ACTIVE BOND ESG

KIS Active Bond ESG è un comparto obbligazionario flessibile che investe principalmente nel mercato europeo ed in particolare in obbligazioni corporate e finanziarie che rispettano le logiche ESG. La parte core del portafoglio è costituita da Green, Social e Sustainability Bond. Il focus è accentuato sul credito.

Lo stile di gestione è attivo, con un approccio di tipo top down legato alla scelta dei settori, della duration e del posizionamento strategico che, unito ad un’attenta analisi bottom-up con attenzione al singolo emittente, sono il filtro per la definizione dell’universo di investimento. La strategia è totalmente flessibile, con focus sul mercato corporate europeo, con possibilità di investimenti a livello internazionale su base opportunistica.

La costruzione dell’asset allocation è guidata da un’ampia diversificazione e dalla minimizzazione della correlazione tra le posizioni in essere, calibrando il rapporto rischio/rendimento. Le singole strategie vengono implementate nell’ottica dell’ottimizzazione dei rendimenti, seguendo un rigoroso approccio di risk budgeting.

L’idea del team è quella di cercare opportunità di investimento attraverso:

– strategie di credito;
– strategie sui tassi di interesse.

L’obiettivo principale della gestione è l’apprezzamento del capitale nel medio termine.

Carta d'identità

  • tipologia

    Comparto obbligazionario flessibile

  • Stile di gestione

    Top-down integrato da una rigorosa analisi fondamentale di tipo bottom-up

  • Universo di Investimento

    Focalizzato sul mercato obbligazionario europeo che rispetta le logiche ESG

  • Obiettivo

    Ottenere l’apprezzamento del capitale nel medio-lungo termine

  • Approccio ESG
    Il Comparto promuove caratteristiche ambientali e sociali ed investe parzialmente in investimenti sostenibili e, pertanto, è sottoposto all'obbligo informativo previsto dall'art. 8 del Regolamento (UE) 2019/2088. Ulteriori informazioni sono disponibili nella sezione sottostante Informativa sulla sostenibilità e nel prospetto.
  • Livello di rischio
    • 1
    • 2
    • 3
    • 4
    • 5
    • 6
    • 7

  • Factsheet

INFORMATIVA SULLA SOSTENIBILITÀ

Sustainability-related disclosures

INFORMATIVA SULLA SOSTENIBILITÀ

Sustainability-related disclosures

  1. Sintesi

    Questo prodotto finanziario promuove caratteristiche ambientali o sociali, ma non ha come obiettivo l’investimento sostenibile. Il Comparto intende in parte effettuare investimenti sostenibili volti a finanziare o rifinanziare progetti verdi e/o sociali.

    Il 90% del patrimonio netto del Comparto sarà allineato alle caratteristiche ambientali e sociali promosse e il 70% del patrimonio netto del Comparto sarà investito in obbligazioni verdi, sociali e sostenibili, ovvero investimenti sostenibili.

    Il Comparto promuove le caratteristiche ambientali, compresi i programmi sulle emissioni atmosferiche e considera inoltre il rispetto dei Principi UNGC e delle Linee guida dell’OCSE per le imprese multinazionali; la strategia viene attuata applicando i criteri di inclusione ed esclusione descritti nelle sezioni seguenti.

    La Società di Gestione considera gli indicatori per gli impatti negativi di cui alla Tabella I dell’Allegato I del Regolamento Delegato 2022/1288 della Commissione pertinenti al progetto o al tipo di progetto finanziato dallo strumento, vale a dire. divulgato nel prospetto del progetto.
    Il rispetto del principio DNSH viene verificato al momento dell’investimento e successivamente monitorato. In caso di peggioramento degli indicatori o al verificarsi di un evento negativo, ancora, la Società di Gestione può, tenuto conto dell’interesse degli investitori, assumere direttamente o collettivamente l’emittente e/o ridurre la dimensione dell’investimento. La Società di Gestione verifica il rispetto delle Linee Guida OCSE per le Imprese Multinazionali e dei Principi Guida delle Nazioni Unite su Imprese e Diritti Umani, inclusi i principi e i diritti stabiliti nelle otto convenzioni fondamentali individuate nella Dichiarazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro sui Principi e Diritti Fondamentali sul lavoro e la Carta internazionale dei diritti umani.

    In relazione agli indicatori di sostenibilità, in caso di peggioramento o al verificarsi di un evento negativo, la Società di Gestione può incaricare direttamente o collettivamente l’emittente. Qualora la situazione non migliori e/o l’emittente non si impegni formalmente a migliorarla nell’arco di un anno, la Società di Gestione, tenuto conto del miglior interesse degli investitori, può vendere gli strumenti finanziari.
    Il processo di integrazione dei fattori ESG si concentra sulla valutazione dei prospetti delle singole emissioni obbligazionarie e sull’analisi del framework su tali emissioni effettuata da provider esterni.
    Non è stato individuato alcun parametro di riferimento affinché questo Comparto raggiunga tali caratteristiche.

    Scarica la sintesi 01.01.2023

  2. Nessun obiettivo di investimento sostenibile

    Questo prodotto finanziario promuove caratteristiche ambientali o sociali, ma non ha come obiettivo un investimento sostenibile. Il Comparto intende investire parzialmente in investimenti sostenibili allo scopo di finanziare o rifinanziare progetti ambientali e/o sociali.

    Le obbligazioni in cui questo Comparto potrà investire sono emesse con l’obiettivo specifico di finanziare iniziative di questo tipo e sono impostate in modo da seguire i Principi per i green e/o social bond adottati dall’International Capital Market Association (“Principi ICMA”) al fine di garantire la trasparenza.

    I green bond sono tutti i tipi di strumenti obbligazionari in cui i proventi o un importo equivalente saranno destinati, in tutto o in parte,  esclusivamente al finanziamento o rifinanziamento di progetti ambientali ammissibili nuovi e/o esistenti, come l’energia rinnovabile, l’efficienza energetica, la gestione ecosostenibile delle risorse naturali viventi e dell’uso del territorio, gli edifici efficienti dal punto di vista ambientale, l’adattamento al cambiamento climatico, i trasporti puliti, la gestione sostenibile dell’acqua e delle acque reflue, i prodotti, le tecnologie e i processi di produzione adattati all’economia circolare e/o i prodotti certificati come ecoefficienti.

    I social bond finanziano o rifinanziano coerentemente progetti sociali, ovvero infrastrutture di base  accessibili (come ad esempio acqua potabile, fognature, servizi igienici, trasporti, energia), accesso a servizi essenziali (come ad esempio sanità, istruzione e formazione professionale, assistenza sanitaria, finanziamento e servizi finanziari), alloggi a prezzi accessibili, creazione di posti di lavoro e programmi volti a prevenire e/o alleviare la disoccupazione derivante da crisi socio-economiche, anche attraverso il potenziale effetto del finanziamento delle PMI e della microfinanza; sicurezza alimentare e sistemi alimentari sostenibili (ad es. accesso fisico, sociale ed economico a cibo sicuro, nutriente e sufficiente che soddisfi i bisogni e le necessità alimentari; pratiche agricole resilienti; riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari; miglioramento della produttività dei piccoli produttori); avanzamento e potenziamento socio-economico (ad esempio, accesso equo e controllo su beni, servizi, risorse e opportunità; partecipazione e integrazione equa nel mercato e nella società, compresa la riduzione delle diseguaglianze reddituali).

    I sustainability bond finanziano o rifinanziano una combinazione di progetti ambientali e sociali.

    Il contributo di tali obbligazioni agli obiettivi di investimento sostenibile è quindi garantito dalla natura dei progetti che finanziano.

    I green, social e sustainability bond in cui il Comparto investe seguono i principi dell’ICMA, ossia: 1) l’utilizzo dei proventi per un progetto ammissibile, cioè un progetto che rispetti i principi dell’ICMA; 2) un processo documentato di valutazione e selezione dei progetti, che includa l’esplicitazione dell’obiettivo e dei potenziali rischi sociali e/o ambientali; 3) una chiara gestione delle risorse; 4) una rendicontazione annuale relativa all’allocazione delle risorse e agli impatti ambientali previsti.

    La Società di Gestione verifica se l’emissione rispetta tali principi e se ritiene che gli investimenti sostenibili che il Comparto intende effettuare non causino danni significativi ad alcun obiettivo di investimento sostenibile ambientale o sociale, in quanto la Società di Gestione tiene conto di tutti i PAI pertinenti al progetto o al tipo di progetto finanziato dallo strumento, come indicato nel secondo principio. Qualora tale principio non venisse rispettato, la Società di gestione tiene conto dei PAI specifici del settore di attività dell’emittente.

    Un ulteriore controllo, che contribuisce a verificare che gli investimenti sostenibili non arrechino danni significativi ad alcun obiettivo di investimento sostenibile ambientale o sociale, è l’esclusione di società con un livello di controversie severe o di paesi con un rating di rischio severe.

    Il livello di controversie identifica le società coinvolte in incidenti che possono avere un impatto negativo sugli stakeholder, sull’ambiente o sulle operazioni delle società; tale livello è valutato su una scala da 1 a 5 secondo il fornitore di dati ESG della Società di Gestione. Un livello di controversie pari a 5 è considerato severe. Il rating di rischio di un paese combina una valutazione delle attuali riserve di capitale del governo, ivi comprese le risorse naturali, la produzione, le risorse umane e il capitale istituzionale con una valutazione della capacità di uno specifico paese di gestirlo in modo sostenibile. Tale rating è valutato dal fornitore di dati ESG della Società di gestione su una scala da 0 a 100; un rating superiore a 40 è considerato severe.

    La Società di gestione considera i PAI di cui alla Tabella I dell’Allegato I del Regolamento delegato 2022/1288 della Commissione pertinenti al progetto o al tipo di progetto finanziato dallo strumento, ossia resi noti nel prospetto del progetto. Se i PAI sono legati a rischi ambientali, la conformità con il principio di non arrecare un danno significativo all’ambiente (DNSH) ai sensi del Regolamento sulla tassonomia è verificata a livello di emittente; nel caso in cui siano coinvolti rischi sociali, l’emittente è tenuto a rispettare le Linee guida dell’OCSE per le imprese multinazionali e i Principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, compresi i principi e i diritti stabiliti nelle otto convenzioni fondamentali identificate nella Dichiarazione dell’Organizzazione internazionale del lavoro sui principi e i diritti fondamentali nel lavoro e nella Carta internazionale dei diritti umani.

    La Società di gestione si avvale dei dati qualitativi e quantitativi e delle ricerche ricevute dal fornitore di dati ESG; tali informazioni si basano su dati ufficiali integrati da valutazioni e stime elaborate sulla base di informazioni raccolte da altre fonti, ad esempio documenti presenti sulle pagine web delle società, ricerche interne, coinvolgimento diretto.

    Inoltre, la Società di Gestione può impegnarsi con l’emittente per promuovere l’adesione a tali principi.

    Il rispetto del principio DNSH viene verificato al momento dell’investimento e successivamente monitorato. In caso di peggioramento degli indicatori o al verificarsi di un evento negativo, la Società di Gestione può, in considerazione dell’interesse degli investitori, impegnarsi direttamente o collettivamente con l’emittente e/o ridurre l’entità dell’investimento.

    La Società di Gestione verifica il rispetto delle Linee guida dell’OCSE per le imprese multinazionali e dei Principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, compresi i principi e i diritti stabiliti nelle otto convenzioni fondamentali individuate nella Dichiarazione dell’Organizzazione internazionale del lavoro sui principi e i diritti fondamentali nel lavoro e nella Carta internazionale dei diritti umani, verificando un indicatore, fornito da Sustainalytics, che valuta l’impatto delle società sugli stakeholder e la misura in cui una società causa, contribuisce o è collegata a violazioni di norme e standard internazionali. Inoltre, la Società di Gestione ritiene che i PAI “Violazioni dei principi UNGC/linee guida OCSE” e “Mancanza di un meccanismo di conformità alle linee guida UNGC/OCSE” forniscano ulteriori dettagli alla Società di Gestione in merito alla misura in cui la società attua azioni per migliorare tali procedure.

    Tale valutazione è inoltre sintetizzata in un indicatore sintetico di rischio ESG che viene preso in considerazione durante il processo di selezione dei titoli, escludendo l’investimento nel caso in cui tale punteggio sia severe (il punteggio complessivo è severe se almeno uno dei fattori componenti è severe). Il rating del rischio ESG valuta il rischio non gestito dell’emittente valutando la sua esposizione ESG e la gestione delle questioni ESG rilevanti.

    Una volta effettuato l’investimento, il punteggio viene monitorato per garantire che, in caso di notizie negative, siano intraprese azioni adeguate, ovvero il coinvolgimento del management della società e/o la riduzione dell’investimento.

  3. Caratteristiche ambientali o sociali del prodotto finanziario

    Il Comparto promuove i programmi di riduzione delle emissioni di gas serra e considera il rispetto dei Principi del Global Compact delle Nazioni Unite e delle Linee guida dell’OCSE per le imprese multinazionali.

    La Società ha individuato criteri e metodologie per selezionare l’universo investibile che prendono in considerazione i fattori ESG. I suddetti criteri si distinguono in criteri di esclusione e inclusione.

    I criteri di esclusione sono:

    – screening derivante da norme;
    – livello di controversie;
    – valutazione del rischio ESG;
    – esclusioni etiche.

    Il livello di controversie valuta il coinvolgimento delle aziende in incidenti con implicazioni ambientali, sociali e di governance.

    I criteri di inclusione determinano l’elenco delle società ai fini di investimento che hanno meglio integrato i fattori ESG, presentando rischi minori rispetto a tali fattori. Si tiene conto, pertanto, di parametri ambientali, sociali e di governance, come meglio descritto nella sezione Metodologie relative alle caratteristiche ambientali o sociali.

    Il Comparto tiene conto degli indicatori di sostenibilità di seguito descritti, al fine di misurare in che modo sono rispettate le caratteristiche ambientali o sociali promosse dal Comparto, che sono monitorati e rendicontati a livello di portafoglio complessivo.

    – per quanto riguarda i programmi di emissioni atmosferiche, le Emissioni di GHG (totale ambito 1 e 2 in tCO2eq), l’Intensità di GHG delle imprese beneficiarie degli investimenti (totale ambito 1 e 2 in tCO2eq/EURm);
    – in relazione all’acqua e alla gestione dei rifiuti, le Emissioni in acqua e il Rapporto fra rifiuti pericolosi e rifiuti radioattivi;
    – in relazione al rispetto dei principi del Global Compact delle Nazioni Unite e delle linee guida OCSE destinate alle imprese multinazionali, le Violazioni dei Principi e la Mancanza di procedure e di meccanismi di conformità, che dovrebbero essere sempre pari a zero;
    – riguardo alle problematiche sociali e concernenti il personale, il Divario retributivo di genere non corretto e la Diversità di genere nel consiglio.

  4. Strategia di investimento

    Il Comparto acquisirà esposizione a una gamma di strumenti legati al credito. In questa prospettiva, fino al 100% delle attività del Comparto può essere investito in titoli di debito di qualsiasi durata finanziaria emessi da governi o da enti non governativi.

    Tra questi, il 90% del patrimonio netto del Comparto sarà allineato con le caratteristiche ambientali e sociali promosse come sopra descritto e il 70% del patrimonio netto del Comparto sarà investito in green, social e sustainability bond, ovvero in investimenti sostenibili.

    Le caratteristiche ambientali vengono promosse in primo luogo escludendo dall’universo d’investimento determinate industrie o settori che possono influire negativamente sulle caratteristiche promosse dal Comparto, nonché mediante una selezione basata sulle norme, come previsto dalla Politica di investimento responsabile di Kairos.

    Tali esclusioni comprendono:

    – produttori di tabacco,
    – carbone termico, con una soglia di ricavi del 25% dall’estrazione e dall’esplorazione di carbone termico e dalla produzione di energia elettrica,
    – coinvolgimento in armi controverse e materiale bellico proibito ai sensi della legge italiana n. 220 del 2021 e del Decreto Legge n. 73 del 2022,
    – emittenti domiciliati in Paesi che non rispettano la Convenzione di Oslo sulle armi a grappolo (2008) e il Trattato di Ottawa sulle mine antiuomo (1999),
    – usura,
    – armi di piccolo calibro con una soglia di ricavi del 10%,
    – società che non rispettano i Principi del Global Compact delle Nazioni Unite o le Linee guida dell’OCSE destinate alle imprese multinazionali.

    Sono altresì escluse le società domiciliate o quotate nei seguenti Paesi, nonché i titoli emessi da governi o agenzie governative degli stessi Paesi:

    – Paesi terzi ad alto rischio dell’UE;
    – giurisdizioni ad alto rischio del GAFI;
    – Paesi sottoposti a embargo finanziario;
    – Paesi con un rating di rischio severe.

    Sono inoltre escluse le società con un elevato livello di controversie.

    Questo Comparto manterrà un rating di rischio ESG medio del portafoglio al massimo pari a 30 per gli emittenti di azioni e obbligazioni societarie e un rating di rischio paese medio al massimo pari a 30 (tenendo conto del peggior rating tra il paese di domicilio dell’emittente e quello di quotazione).

    Il rating di rischio di un paese combina una valutazione delle attuali riserve di capitale del governo, ivi comprese le risorse naturali, la produzione, le risorse umane e il capitale istituzionale con una valutazione della capacità di quel paese di gestirlo in modo sostenibile. Il rating è valutato dal fornitore di dati ESG della Società di gestione, Sustainalytics SARL (parte del gruppo Morningstar) su una scala da 0 a 100; un rating di rischio superiore a 40 è considerato severe.

    La strategia viene attuata verificando i criteri di ammissibilità al momento dell’investimento e monitorando successivamente il rispetto di tali criteri. Il Gestore verifica i criteri di ammissibilità delle attività e la Società di Gestione monitora quotidianamente le esclusioni del Comparto, nonché le controversie e i criteri di rating del rischio. Nel caso in cui, dopo l’investimento, la Società di Gestione rilevi un peggioramento degli indicatori o al verificarsi di un evento negativo, può, nell’interesse degli investitori, impegnare l’emittente e/o ridurre l’investimento.

    Le pratiche di buona governance sono valutate sulla base di una serie di indicatori, e principalmente:

    1) tenendo conto del livello di controversie (incidenti che possono avere un impatto negativo sugli stakeholder, sull’ambiente o sulle attività della società) delle società oggetto di investimento, ed escludendo dall’universo investibile le società con un livello di controversie severe e quelle domiciliate o quotate in paesi con un rating di rischio severe; 2) selezionando gli emittenti che seguono pratiche di buona governance, vale a dire solide strutture di gestione, rapporti con i dipendenti, remunerazione del personale e conformità fiscale, 3) effettuando una selezione basata sulle norme relativa al rispetto dei principi del Global Compact delle Nazioni Unite e delle linee guida dell’OCSE per le imprese multinazionali, ovvero se una società beneficiaria di investimenti presenta una violazione accertata di una o più norme, il Gestore ricorrerà all’impegno e all’azionariato attivo per influenzare la società oggetto di investimento ad assumersi le proprie responsabilità e a modificare il proprio comportamento e 4) monitorando costantemente gli indicatori sopra elencati.

  5. Quota degli investimenti

    Almeno il 90% del portafoglio del Comparto sarà allineato alle caratteristiche Ambientali/Sociali promosse; almeno il 70% del patrimonio netto del Comparto sarà investito in green, social e sustainability bond e saranno pertanto considerati investimenti sostenibili. Il restante 10% non incorporerà le caratteristiche Ambientali/Sociali e consiste in strumenti non coperti dal fornitore di rating ESG e/o per i quali non sono disponibili informazioni pubbliche affidabili. Ciò include future e opzioni su indici, effettuati a scopo di copertura e liquidità a scopo di garanzia o di gestione della tesoreria. In questi casi non è possibile assicurare le garanzie minime di salvaguardia su tali investimenti. Il rispetto delle caratteristiche di Ambientali/Sociali del Comparto è perseguito anche investendo in derivati su singoli titoli; in tal caso, il loro contributo all’obiettivo viene misurato come se il titolo sottostante fosse direttamente detenuto in portafoglio.

  6. Monitoraggio delle caratteristiche ambientali o sociali

    La verifica della condizione di appartenenza dei titoli che il gestore intende inserire in portafoglio è assicurata dal processo di due diligence interna operato ex-ante dal gestore, il quale verifica se il titolo/emittente è compliant con la policy di Investimento Responsabile di Kairos e con le caratteristiche promosse dal comparto.

    Inoltre, la funzione di Risk Management effettua i controlli ex-post e segnala eventuali eccezioni rispetto alla conformità o meno delle posizioni in portafoglio con la policy di Investimento Responsabile attraverso l’invio di mail di controllo indirizzate al gestore e alle unità coinvolte nel processo.

    In relazione agli indicatori di sostenibilità individuati dalla SGR, in caso di peggioramento o al verificarsi di un evento negativo, la Società di Gestione interviene direttamente o collettivamente nei confronti dell’emittente.

    Se la situazione non migliora e/o l’emittente non si impegna formalmente a migliorarla nell’arco di un anno, la Società di Gestione, tenendo conto del miglior interesse degli investitori, può vendere in tutto o in parte gli strumenti finanziari.

  7. Metodologie relative alle caratteristiche ambientali o sociali

    Il Comparto promuoverà caratteristiche ambientali e sociali con il 90% delle sue attività e investirà il 70% del portafoglio obbligazionario in green, social e sustainability bond, considerati investimenti sostenibili. Per quanto riguarda la prima percentuale il rispetto è garantito analizzando e selezionando gli asset in base a criteri di esclusione, criteri di classificazione del rischio, livello di controversie nonché all’andamento dei KPI delle caratteristiche promosse.

    Gli investimenti sostenibili garantiscono il rispetto di tali caratteristiche attraverso la selezione dei progetti da finanziare e il rispetto delle Garanzie Minime di Salvaguardia come definite dal Regolamento (UE) 852/2020.

    Prendendo in considerazione i fattori ESG, al fine di perseguire le caratteristiche ambientali o sociali promosse dal Comparto, la società seleziona l’universo investibile tramite un approccio basato su criteri di esclusione ed inclusione. Nello specifico, l’investimento in determinate società è escluso in base ai seguenti criteri:

    – Screening derivante da norme;
    – Livelli di controversia;
    – Valutazione del rischio ESG;
    – Esclusioni etiche.

    Lo screening derivante da norme si applica a tutti i prodotti e servizi e prende a riferimento:

    – con riferimento al materiale bellico vietato, le liste di esclusione si basano su:
    — La Legge italiana n.220, 2021 ed il Decreto Legge n.73, 2022;

    – gli emittenti domiciliati nei paesi:
    — che non rispettano la Convenzione di Oslo sulle munizioni a grappolo (2008) e il Trattato di Ottawa sulle mine antiuomo (1999),
    — le politiche del gruppo Julius Baer.

    Tale divieto è esteso ad ogni tipologia di strumento finanziario emesso dall’emittente identificato sulla base delle liste sopra citate.

    – prestito usurario;
    – il rispetto dei principi del Global Compact delle Nazioni Unite (UNGC);
    – le società domiciliate o quotate in paesi presenti nelle seguenti liste, così come i titoli emessi dai governi o dalle agenzie governative degli stessi paesi:
    – FATF lista nera dei paesi disponibile al seguente indirizzo: https://www.fatf-gafi.org/publications/high-risk-and-other-monitored-jurisdictions/documents/call-for-action-february-2020.html;
    – FATF lista grigia dei paesi disponibile al seguente indirizzo: https://www.fatf-gafi.org/publications/high-risk-and-other-monitored-jurisdictions/documents/increased-monitoring-february-2020.html;
    – Lista europea di paesi terzi ad alto rischio disponibile al seguente indirizzo: https://ec.europa.eu/info/business-economy-euro/banking-and-finance/financial-supervision-and-risk-management/anti-money-laundering-and-counter-terrorist-financing/eu-policy-high-risk-third-countries_en;

    Paesi soggetti ad embargo finanziario disponibili all’indirizzo: http://www.dt.mef.gov.it/it/attivita_istituzionali/prevenzione_reati_finanziari/embarghi_finanziari/

    In aggiunta alle previsioni sopra, i criteri di seguito riportati contribuiscono alla gestione del rischio di sostenibilità, basati sui dati disponibili per mezzo del data provider utilizzato di volta in volta:

    – esclusione delle società con un livello severo di controversia;
    – un rating medio di rischio ESG pari al massimo a 30 per emittenti di titoli azionari e obbligazionari;
    – l’esclusione di emittenti domiciliati o quotati in paesi con un rischio paese severo, come i titoli emessi dai governi o dalle agenzie governative degli stessi paesi

    Oltre ai criteri di esclusione descritti sopra, vengono esclusi dall’universo investibile le società direttamente impegnate e/o che generano ricavi significativi da determinati settori industriali. Nello specifico gli emittenti coinvolti in Armi Controverse, incluse le armi nucleari dove gli emittenti siano domiciliati in paesi non aderenti al Trattato di Non Proliferazione di Armi Nucleari (NPT), sono escluse. In aggiunta i seguenti settori sono esclusi dall’universo investibile del Comparto:

    – produttori di tabacco;
    – carbone termico, con una soglia di ricavi del 25% da estrazione ed esplorazione di carbone termico e produzione di elettricità;
    – armi leggere, con una soglia di ricavi al 10%.

    Per quanto riguarda i criteri di inclusione, le società prese in considerazione ai fini dell’investimento, saranno quelle che meglio integrano i fattori ESG, presentando di conseguenza rischi minori rispetto a tali fattori. L’inclusione delle caratteristiche ambientali e/o sociali si ottiene tramite un modello interno che si basa sulla matrice di materialità settoriale per integrare, laddove si ritiene opportuno, l’analisi del provider di dati ESG. Si tiene conto, dei seguenti parametri:

    Sezione ambientale:

    – traiettoria del target di riduzione delle emissioni;
    – politiche di biodiversità;
    – impronta idrica;
    – identificazione di prodotti, attività e servizi che hanno un impatto significativo sull’ambiente;
    – rispetto della normativa ambientale.

    Fattori sociali:

    – politiche di diversità;
    – sviluppo del capitale umano;
    – tasso di turnover del personale;
    – politiche e programmi anti-corruzione.

    Sezione di governance:

    – la qualità e l’integrità di amministratori e dirigenti;
    – la struttura del consiglio di amministrazione;
    – i diritti degli azionisti;
    – relazioni con i dipendenti;
    – la remunerazione di amministratori e dirigenti;
    – i rendiconti finanziari, il controllo amministrativo e adempimenti fiscali.

    Le pratiche di buona governance si ritengono, alla base dell’integrazione ambientale/sociale.

    Il Comparto considera i PAI applicando le strategie specificate di seguito:

    – I seguenti PAI sono integrati nel processo decisionale di investimento: le Emissioni di GHG (totale ambito 1 e 2 in tCO2eq), l’Intensità di GHG delle imprese beneficiarie degli investimenti (totale ambito 1 e 2 in tCO2eq/EURm), le Emissioni in acqua, il Rapporto tra rifiuti pericolosi e rifiuti radioattivi, il Divario retributivo di genere non corretto, il Divario di genere nel consiglio, l’Intensità di GHG e i Paesi che beneficiano degli investimenti soggetti a violazioni sociali come indicatori specifici per titoli emessi da stati sovrani e organismi sovranazionali oltre alle Violazioni dei principi del Global Compact delle Nazioni Unite e alla Mancanza di procedure e di meccanismi di conformità per monitorare la conformità ai principi del Global Compact delle Nazioni Unite e alle linee guida OCSE destinate alle imprese multinazionali.

    In relazione a tali indicatori, in caso di peggioramento o di verificarsi di un evento negativo, la Società di gestione interviene direttamente o collettivamente nei confronti dell’emittente.

    Se la situazione non migliora e/o l’emittente non si impegna formalmente a migliorarla nell’arco di un anno, la Società di gestione, tenendo conto del miglior interesse degli investitori, può vendere la posizione.

    – Criteri di esclusione:
    – Violazione dei principi del Global Compact delle Nazioni Unite e delle Linee Guida dell’OCSE destinate alle imprese multinazionali, Mancanza di procedure e meccanismi di conformità per monitorare la conformità ai principi del Global Compact delle Nazioni Unite e alle Linee Guida dell’OCSE destinate alle imprese multinazionali;

    L’investimento è considerato ammissibile se il valore degli indicatori di cui sopra è pari a zero.

    – Armi controverse.

    L’investimento non viene effettuato se l’azienda è direttamente coinvolta e/o genera ricavi significativi da settori che rientrano nell’elenco di esclusione di cui sopra.

  8. Fonti e trattamento dei dati

    Il processo di integrazione dei fattori ESG si concentra sulla valutazione dei prospetti delle singole emissioni obbligazionarie e sull’analisi del framework su tali emissioni effettuata da provider esterni. Questi forniscono informazioni dettagliate sugli aspetti ESG, tra cui l’impatto sociale, ambientale e di governance secondo i principi dell’International Capital Market Association (ICMA). La valutazione viene poi completata utilizzando i dati provenienti dai bilanci di sostenibilità e dal data-provider Sustainalytics, che fornisce ricerche, valutazioni e analisi approfondite sull’approccio delle aziende a livello globale in relazione alle tematiche ESG. Se necessario, la SGR può anche avviare attività di engagement con gli emittenti per integrare eventuali dati mancanti.

    Il data-provider vanta un team di oltre 800 analisti esperti, con un’esperienza trentennale nel campo della raccolta e dell’analisi dei dati. Utilizzando tecnologie all’avanguardia, il provider  mira a incrementare la tempestività e la precisione dei propri servizi, nonché a rivedere e convalidare costantemente la qualità dei dati e delle fonti utilizzate. Le analisi vengono regolarmente aggiornate per incorporare i nuovi ed emergenti rischi più rilevanti per il modello di core business dell’impresa oggetto di valutazione.

    La ricezione dei dati avviene mediante un flusso informatico stabilito con il provider dall’unità di risk management. I dati vengono storicizzati all’interno del database e sulla base di tali dati e delle eventuali integrazioni derivanti dall’attività di engagement vengono ed utilizzati ai fini di controllo, elaborazione modelli interni di selezione e reportistica.

    Nel caso in cui i dati non siano forniti dal provider perchè non resi disponibili dall’emittente, il valore viene prudenzialmente posto a 0, e pertanto l’emittente di riferimento non sarà considerato come investimento che promuove caratteristiche ambientali e/o sociali. Nel caso di mancata copertura dell’Emittente da parte del provider, seppure in presenza di disclosure da parte dell’emittente, la SGR valuterà di caso in caso l’integrazione del database con i dati prodotti dai bilanci di sostenibilità.

  9. Limitazioni delle metodologie e dei dati

    La mancanza di informazioni fornite dalle aziende in cui si investe e la tempistica di aggiornamento dei dati da parte del provider possono rendere complicato valutare la promozione delle caratteristiche ambientali o sociali. Qualora necessario, la SGR svolge un’attività di verifica della disponibilità e dell’aggiornamento dei dati direttamente con gli Emittenti.  In taluni casi possono essere utilizzate stime o proxy di settore.

  10. Dovuta diligenza

    La SGR svolge un’attività di due diligence sui titoli sottostanti il portafoglio del Comparto, sia tramite presidi ex ante direttamente svolti dal gestore, sia attraverso criteri di screening positivi e negativi per la selezione dell’universo investibile e sulla valutazione del rischio ESG al fine di selezionare i titoli che compongono il portafoglio in linea con la policy di Investimento Responsabile della società e con gli obiettivi di investimento del Comparto. Inoltre, Kairos intende incoraggiare le aziende in cui investe ad impegnarsi in pratiche commerciali più sostenibili. Pertanto, oltre a prendere in considerazione la loro valutazione di rischio di sostenibilità, la società si impegna a discutere con le società in cui intende investire, su come esse intendano gestire i propri fattori di rischio ESG e sviluppare le proprie attività al riguardo.

  11. Politiche di impegno

    Con lo scopo di prevenire, limitare e gestire gli impatti negativi delle decisioni di investimento sulla sostenibilità, Kairos Partners conduce azioni di engagement, sia individuali che in collaborazione con altri investitori e esercita i propri diritti di voto sugli emittenti presenti nel proprio portafoglio, con l’obiettivo di creare consapevolezza e influire sulle scelte degli emittenti in relazione a specifici temi di sostenibilità, secondo i tempi e i modi stabiliti nella propria Politica di Impegno e nella Strategia per l’esercizio dei diritti di voto detenuti nei fondi gestiti.  La politica di impegno è disponibile sul sito della SGR.

  12. Indice di riferimento designato

    Non è stato individuato un indice di riferimento per il perseguimento delle caratteristiche ambientali/sociali del prodotto.

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