KIS European Long Only

KIS European Long Only

KIS European Long Only è un comparto azionario che investe nel mercato europeo con focus sulle aziende che possono offrire prospettive di business favorevoli a medio termine, offrendo al contempo un sufficiente livello di diversificazione.

Lo stile di gestione è attivo, basato su una strategia long/short, con un’allocazione patrimoniale di almeno il 70% dei propri attivi in titoli azionari di emittenti europei.

L’universo d’investimento è europeo, partendo dall’indice di riferimento Stoxx Europe 600 ESG*, secondo le logiche ESG.

Il rigoroso processo di analisi fondamentale genera un portafoglio che, grazie alla profonda conoscenza delle aziende da parte del team di gestione, seleziona i titoli delle società che rappresentano le migliori idee di investimento in grado di sostenere la crescita futura.

Il gestore ed il team di analisti vantano una lunga expertise nella selezione dei titoli che rappresenta il fattore discriminante della performance del prodotto, che risulta poco dipendente dalla direzionalità del mercato.

L’obiettivo principale della gestione è l’apprezzamento del capitale nel medio-lungo termine, sovraperformando l’indice di riferimento con una volatilità pari o inferiore.

* Fonte: L’indice è di proprietà di STOXX Limited, Zurich, Switzerland, del gruppo Deutsche Börse, che non si assume alcuna responsabilità relativamente a qualsiasi errore od omissione.

Carta d'identità

  • tipologia

    Comparto azionario Europa

  • Stile di gestione

    Stile di gestione attivo attraverso la selezione di titoli con approccio di tipo bottom-up

  • Universo di Investimento

    Focalizzato su titoli azionari europei con riferimento all’indice Stoxx Europe 600 ESG

  • Obiettivo

    Ottenere l’apprezzamento del capitale nel lungo termine ottenendo rendimenti superiori rispetto all’indice di riferimento, mantenendo una volatilità pari o inferiore

  • Approccio ESG
    Il Comparto promuove caratteristiche ambientali e sociali e, pertanto, è sottoposto all'obbligo informativo previsto dall'art. 8 del Regolamento (UE) 2019/2088. Ulteriori informazioni sono disponibili nella sezione sottostante Informativa sulla sostenibilità e nel prospetto.
  • Livello di rischio
    • 1
    • 2
    • 3
    • 4
    • 5
    • 6
    • 7

    Indicatore di rischio più elevato presente nel Comparto. Per conoscere il dettaglio delle singole classi si rimanda al KID

  • Factsheet

INFORMATIVA SULLA SOSTENIBILITÀ

Sustainability-related disclosures

INFORMATIVA SULLA SOSTENIBILITÀ

Sustainability-related disclosures

  1. Sintesi

    Questo prodotto finanziario promuove caratteristiche ambientali o sociali, ma non ha come obiettivo l’investimento sostenibile.
    Il Comparto promuove le caratteristiche ambientali, compresi i programmi sulle emissioni atmosferiche, e considera anche il rispetto dei Principi UNGC e delle Linee guida dell’OCSE per le imprese multinazionali.
    Almeno il 70% del portafoglio del Comparto sarà allineato alle caratteristiche E/S promosse.
    Il Comparto considera gli indicatori di sostenibilità descritti nelle sezioni seguenti al fine di misurare il raggiungimento delle caratteristiche ambientali o sociali promosse, che sono monitorate e rendicontate a livello di portafoglio complessivo.
    In relazione agli indicatori di sostenibilità, in caso di peggioramento o al verificarsi di un evento negativo, la Società di Gestione può incaricare direttamente o collettivamente l’emittente. Qualora la situazione non migliori e/o l’emittente non si impegni formalmente a migliorarla nell’arco di un anno, la Società di Gestione, tenuto conto del miglior interesse degli investitori, può vendere gli strumenti finanziari.
    Il Comparto considera il PAI come descritto nelle sezioni seguenti.
    Il processo di integrazione dei fattori ESG si basa sui dati estratti dai report di sostenibilità e dal fornitore di dati esterno Sustainalytics. Se ritenuto opportuno, la SGR predispone specifiche attività di engagement con gli Emittenti per la verifica e l’integrazione dei dati mancanti.
    Non è stato individuato alcun parametro di riferimento affinché questo Comparto raggiunga tali caratteristiche.

    Scarica la sintesi 01.01.2023

  2. Nessun obiettivo di investimento sostenibile

    Questo prodotto finanziario promuove caratteristiche ambientali o sociali, ma non ha come obiettivo un investimento sostenibile.

  3. Caratteristiche ambientali o sociali del prodotto finanziario

    Il Comparto promuove i programmi di riduzione delle emissioni di gas serra e considera il rispetto dei Principi del Global Compact delle Nazioni Unite e delle Linee guida dell’OCSE per le imprese multinazionali.

    La Società ha individuato criteri e metodologie per selezionare l’universo investibile che prendono in considerazione i fattori ESG. I suddetti criteri si distinguono in criteri di esclusione e inclusione.

    I criteri di esclusione sono:

    – screening derivante da norme;
    – livello di controversie;
    – valutazione del rischio ESG;
    – esclusioni etiche.

    Il livello di controversie valuta il coinvolgimento delle aziende in incidenti con implicazioni ambientali, sociali e di governance.

    I criteri di inclusione determinano l’elenco delle società ai fini di investimento che hanno meglio integrato i fattori ESG, presentando rischi minori rispetto a tali fattori. Si tiene conto, pertanto, di parametri ambientali, sociali e di governance, come meglio descritto nella sezione Metodologie relative alle caratteristiche ambientali o sociali.

    Il Comparto tiene conto degli indicatori di sostenibilità di seguito descritti, al fine di misurare in che modo sono rispettate le caratteristiche ambientali o sociali promosse dal Comparto, che sono monitorati e rendicontati a livello di portafoglio complessivo.

    Per quanto riguarda i programmi di emissioni atmosferiche, si considerano:

    – le Emissioni di GHG (totale ambito 1 e 2 in tCO2eq),
    – l’Intensità di GHG delle imprese beneficiarie degli investimenti (totale ambito 1 e 2 in tCO2eq/EURm),
    – l’Impronta di carbonio e
    – l’Esposizione a imprese attive nel settore dei combustibili fossili.

    In relazione al rispetto dei principi del Global Compact delle Nazioni Unite e delle linee guida OCSE destinate alle imprese multinazionali, si valutano i seguenti indicatori, che dovrebbero essere sempre pari a zero:

    – le Violazioni dei Principi e
    – la Mancanza di procedure e di meccanismi di conformità,

    che dovrebbero essere sempre pari a zero.

  4. Strategia di investimento

    Il Comparto investirà almeno il 70% del proprio patrimonio in azioni di emittenti stabiliti in Europa, direttamente o tramite strumenti derivati quotati. Tali derivati comprendono, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, future e opzioni su indici o su singoli titoli. La parte restante del portafoglio può essere investita in derivati sia quotati che over-the-counter, compresi CFD/Total Return Swap su singoli titoli o indici, la cui esposizione prevista può variare dal 10% fino ad un massimo del 30% del patrimonio netto del Comparto.

    Integra i fattori di sostenibilità per almeno il 70% del portafoglio applicando i criteri di esclusione e inclusione descritti in precedenza.

    – Le caratteristiche ambientali vengono promosse in primo luogo escludendo dall’universo d’investimento determinate industrie o settori che possono influire negativamente sulle caratteristiche promosse dal Comparto, nonché mediante una selezione basata sulle norme, come previsto dalla Politica di investimento responsabile di Kairos. Tali esclusioni comprendono:

    – produttori di tabacco,
    – carbone termico, con una soglia di ricavi del 25% dall’estrazione e dall’esplorazione di carbone termico e dalla produzione di energia elettrica,
    – coinvolgimento in armi controverse e materiale bellico proibito ai sensi della legge italiana n. 220 del 2021 e del Decreto Legge n. 73 del 2022,
    – emittenti domiciliati in Paesi che non rispettano la Convenzione di Oslo sulle armi a grappolo (2008) e il Trattato di Ottawa sulle mine antiuomo (1999),
    – usura,
    – armi di piccolo calibro con una soglia di ricavi del 10%,
    – società che non rispettano i Principi del Global Compact delle Nazioni Unite o le Linee guida dell’OCSE destinate alle imprese multinazionali.

    Sono altresì escluse le società domiciliate o quotate nei seguenti Paesi, nonché i titoli emessi da governi o agenzie governative degli stessi Paesi:

    – Paesi terzi ad alto rischio dell’UE;
    – giurisdizioni ad alto rischio del GAFI;
    – Paesi sottoposti a embargo finanziario;
    – Paesi con un rating di rischio severe.

    Sono inoltre escluse le società con un elevato livello di controversie.

    Questo Comparto manterrà un rating medio del rischio paese del portafoglio pari al massimo a 30 (tenuto conto del rating peggiore tra il paese di domicilio dell’emittente e quello di quotazione) e un rating medio del rischio ESG degli emittenti di obbligazioni societarie e azioni assegnate al Comparto a seguito della conversione di un’obbligazione o di un warrant/diritto assegnato agli obbligazionisti al massimo pari a 30.

    Il rating di rischio di un paese combina una valutazione delle attuali riserve di capitale del governo, ivi comprese le risorse naturali, la produzione, le risorse umane e il capitale istituzionale con una valutazione della capacità di quel paese di gestirlo in modo sostenibile. Il rating è valutato dal fornitore di dati ESG della Società di gestione, Sustainalytics SARL (parte del gruppo Morningstar) su una scala da 0 a 100; un rating di rischio superiore a 40 è considerato severe.

    La strategia viene attuata verificando i criteri di ammissibilità al momento dell’investimento e monitorando successivamente il rispetto di tali criteri. Il Gestore verifica i criteri di ammissibilità delle attività e la Società di Gestione monitora quotidianamente le esclusioni del Comparto, nonché le controversie e i criteri di rating del rischio. Nel caso in cui, dopo l’investimento, la Società di Gestione rilevi un peggioramento degli indicatori o al verificarsi di un evento negativo, può, nell’interesse degli investitori, impegnare l’emittente e/o ridurre l’investimento.

    Le pratiche di buona governance sono valutate sulla base di una serie di indicatori, e principalmente:

    1) tenendo conto del livello di controversie (incidenti che possono avere un impatto negativo sugli stakeholder, sull’ambiente o sulle attività della società) delle società oggetto di investimento, ed escludendo dall’universo investibile le società con un livello di controversie severe e quelle domiciliate o quotate in paesi con un rating di rischio severe; 2) selezionando gli emittenti che seguono pratiche di buona governance, vale a dire solide strutture di gestione, rapporti con i dipendenti, remunerazione del personale e conformità fiscale, 3) effettuando una selezione basata sulle norme relativa al rispetto dei principi del Global Compact delle Nazioni Unite e delle linee guida dell’OCSE per le imprese multinazionali, ovvero se una società beneficiaria di investimenti presenta una violazione accertata di una o più norme, il Gestore ricorrerà all’impegno e all’azionariato attivo per influenzare la società oggetto di investimento ad assumersi le proprie responsabilità e a modificare il proprio comportamento e 4) monitorando costantemente gli indicatori sopra elencati.

  5. Quota degli investimenti

    Almeno il 70% del portafoglio del Comparto sarà allineato alle caratteristiche Ambientali/Sociali promosse come specificato nella Strategia di investimento. Il restante 30% non incorporerà le caratteristiche Ambientali/Sociali e consiste in strumenti non coperti dal fornitore di rating ESG e/o per i quali non sono disponibili informazioni pubbliche affidabili. Ciò include future e opzioni su indici, effettuati a scopo di copertura e liquidità a scopo di garanzia o di gestione della tesoreria. In questi casi non è possibile assicurare le garanzie minime di salvaguardia su tali investimenti. Il rispetto delle caratteristiche di Ambientali/Sociali del Comparto è perseguito anche investendo in derivati su singoli titoli; in tal caso, il loro contributo all’obiettivo viene misurato come se il titolo sottostante fosse direttamente detenuto in portafoglio.

  6. Monitoraggio delle caratteristiche ambientali o sociali

    La verifica della condizione di appartenenza dei titoli che il gestore intende inserire in portafoglio è assicurata dal processo di due diligence interna operato ex-ante dal gestore, il quale verifica se il titolo/emittente è compliant con la policy di Investimento Responsabile di Kairos e con le caratteristiche promosse dal comparto.

    Inoltre, la funzione di Risk Management effettua i controlli ex-post e segnala eventuali eccezioni rispetto alla conformità o meno delle posizioni in portafoglio con la policy di Investimento Responsabile attraverso l’invio di mail di controllo indirizzate al gestore e alle unità coinvolte nel processo.

    In relazione agli indicatori di sostenibilità individuati dalla SGR, in caso di peggioramento o al verificarsi di un evento negativo, la Società di Gestione interviene direttamente o collettivamente nei confronti dell’emittente.

    Se la situazione non migliora e/o l’emittente non si impegna formalmente a migliorarla nell’arco di un anno, la Società di Gestione, tenendo conto del miglior interesse degli investitori, può vendere in tutto o in parte gli strumenti finanziari.

  7. Metodologie relative alle caratteristiche ambientali o sociali

    Prendendo in considerazione i fattori ESG, al fine di perseguire le caratteristiche ambientali o sociali promosse dal Comparto, la società seleziona l’universo investibile tramite un approccio basato su criteri di esclusione ed inclusione. Nello specifico, l’investimento in determinate società è escluso in base ai seguenti criteri:

    – Screening derivante da norme;
    – Livelli di controversia;
    – Valutazione del rischio ESG;
    – Esclusioni etiche.

    Lo screening derivante da norme si applica a tutti i prodotti e servizi e prende a riferimento:

    – con riferimento al materiale bellico vietato, le liste di esclusione si basano su:

    — La Legge italiana n.220, 2021 ed il Decreto Legge n.73, 2022;
    – gli emittenti domiciliati nei paesi:

    — che non rispettano la Convenzione di Oslo sulle munizioni a grappolo (2008) e il Trattato di Ottawa sulle mine antiuomo (1999),
    — le politiche del gruppo Julius Baer.

    Tale divieto è esteso ad ogni tipologia di strumento finanziario emesso dall’emittente identificato sulla base delle liste sopra citate.

    – prestito usurario;
    – il rispetto dei principi del Global Compact delle Nazioni Unite (UNGC);
    – le società domiciliate o quotate in paesi presenti nelle seguenti liste, così come i titoli emessi dai governi o dalle agenzie governative degli stessi paesi:

    – FATF lista nera dei paesi disponibile al seguente indirizzo: https://www.fatf-gafi.org/publications/high-risk-and-other-monitored-jurisdictions/documents/call-for-action-february-2020.html;
    – FATF lista grigia dei paesi disponibile al seguente indirizzo: https://www.fatf-gafi.org/publications/high-risk-and-other-monitored-jurisdictions/documents/increased-monitoring-february-2020.html;
    – Lista europea di paesi terzi ad alto rischio disponibile al seguente indirizzo: https://ec.europa.eu/info/business-economy-euro/banking-and-finance/financial-supervision-and-risk-management/anti-money-laundering-and-counter-terrorist-financing/eu-policy-high-risk-third-countries_en;

    Paesi soggetti ad embargo finanziario disponibili all’indirizzo: http://www.dt.mef.gov.it/it/attivita_istituzionali/prevenzione_reati_finanziari/embarghi_finanziari/

    In aggiunta alle previsioni sopra, i criteri di seguito riportati contribuiscono alla gestione del rischio di sostenibilità, basati sui dati disponibili per mezzo del data provider utilizzato di volta in volta:

    – esclusione delle società con un livello severo di controversia;
    – un rating medio di rischio ESG pari al massimo a 30 per emittenti di titoli azionari e obbligazionari;
    – l’esclusione di emittenti domiciliati o quotati in paesi con un rischio paese severo, come i titoli emessi dai governi o dalle agenzie governative degli stessi paesi

    Oltre ai criteri di esclusione descritti sopra, vengono esclusi dall’universo investibile le società direttamente impegnate e/o che generano ricavi significativi da determinati settori industriali. Nello specifico gli emittenti coinvolti in Armi Controverse, incluse le armi nucleari dove gli emittenti siano domiciliati in paesi non aderenti al Trattato di Non Proliferazione di Armi Nucleari (NPT), sono escluse. In aggiunta i seguenti settori sono esclusi dall’universo investibile del Comparto:

    – produttori di tabacco;
    – carbone termico, con una soglia di ricavi del 25% da estrazione ed esplorazione di carbone termico e produzione di elettricità;
    – armi leggere, con una soglia di ricavi al 10%.

    Per quanto riguarda i criteri di inclusione, le società prese in considerazione ai fini dell’investimento, saranno quelle che meglio integrano i fattori ESG, presentando di conseguenza rischi minori rispetto a tali fattori. L’inclusione delle caratteristiche ambientali e/o sociali si ottiene tramite un modello interno che si basa sulla matrice di materialità settoriale per integrare, laddove si ritiene opportuno, l’analisi del provider di dati ESG. Si tiene conto, dei seguenti parametri:

    Sezione ambientale:

    – traiettoria del target di riduzione delle emissioni;
    – politiche di biodiversità;
    – impronta idrica;
    – identificazione di prodotti, attività e servizi che hanno un impatto significativo sull’ambiente;
    – rispetto della normativa ambientale.

    Fattori sociali:

    – politiche di diversità;
    – sviluppo del capitale umano;
    – tasso di turnover del personale;
    – politiche e programmi anti-corruzione.

    Sezione di governance:

    – la qualità e l’integrità di amministratori e dirigenti;
    – la struttura del consiglio di amministrazione;
    – i diritti degli azionisti;
    – la relazioni con i dipendenti;
    – la remunerazione di amministratori e dirigenti;
    – i rendiconti finanziari, il controllo amministrativo e adempimenti fiscali.

    Le pratiche di buona governance si ritengono, alla base dell’integrazione ambientale/sociale.

    Il Comparto considera i PAI applicando le strategie specificate di seguito:

    – I seguenti PAI sono integrati nel processo decisionale di investimento: le Emissioni di GHG (totale ambito 1 e 2 in tCO2eq), l’Intensità di GHG delle imprese beneficiarie degli investimenti (totale ambito 1 e 2 in tCO2eq/EURm), l’Impronta di carbonio e l’Esposizione a imprese attive nel settore dei combustibili fossili.

    In relazione a tali indicatori, in caso di peggioramento o di verificarsi di un evento negativo, la Società di gestione interviene direttamente o collettivamente nei confronti dell’emittente.

    Se la situazione non migliora e/o l’emittente non si impegna formalmente a migliorarla nell’arco di un anno, la Società di gestione, tenendo conto del miglior interesse degli investitori, può vendere la posizione.

    – Criteri di esclusione:

    – Violazione dei principi del Global Compact delle Nazioni Unite e delle Linee Guida dell’OCSE destinate alle imprese multinazionali, Mancanza di procedure e meccanismi di conformità per monitorare la conformità ai principi del Global Compact delle Nazioni Unite e alle Linee Guida dell’OCSE destinate alle imprese multinazionali.

    L’investimento è considerato ammissibile se il valore degli indicatori di cui sopra è pari a zero.

    – Armi controverse.

    L’investimento non viene effettuato se l’azienda è direttamente coinvolta e/o genera ricavi significativi da settori che rientrano nell’elenco di esclusione di cui sopra.

  8. Fonti e trattamento dei dati

    Il processo di integrazione dei fattori ESG si basa sui dati estratti dai bilanci di sostenibilità e dal data-provider esterno Sustainalytics, che fornisce approfondite ricerche, valutazioni e analisi sull’approccio e sulle prassi di migliaia di aziende in tutto il mondo in relazione alle tematiche ambientali, sociali e di governance. Qualora ritenuto opportuno, la SGR predispone apposite attività di engagement con gli Emittenti per la verifica e l’integrazione dei dati mancanti.

    Il data-provider vanta un team di oltre 800 analisti esperti, con un’esperienza trentennale nel campo della raccolta e dell’analisi dei dati. Utilizzando tecnologie all’avanguardia, il provider  mira a incrementare la tempestività e la precisione dei propri servizi, nonché a rivedere e convalidare costantemente la qualità dei dati e delle fonti utilizzate. Le analisi vengono regolarmente aggiornate per incorporare i nuovi ed emergenti rischi più rilevanti per il modello di core business dell’impresa oggetto di valutazione.

    La ricezione dei dati avviene mediante un flusso informatico stabilito con il provider dall’unità di risk management. I dati vengono storicizzati all’interno del database e sulla base di tali dati e delle eventuali integrazioni derivanti dall’attività di engagement vengono ed utilizzati ai fini di controllo, elaborazione modelli interni di selezione e reportistica.

    Nel caso in cui i dati non siano forniti dal provider perchè non resi disponibili dall’emittente, il valore viene prudenzialmente posto a 0, e pertanto l’emittente di riferimento non sarà considerato come investimento che promuove caratteristiche ambientali e/o sociali. Nel caso di mancata copertura dell’Emittente da parte del provider, seppure in presenza di disclosure da parte dell’emittente, la SGR valuterà di caso in caso l’integrazione del database con i dati prodotti dai bilanci di sostenibilità.

  9. Limitazioni delle metodologie e dei dati

    La mancanza di informazioni fornite dalle aziende in cui si investe e la tempistica di aggiornamento dei dati da parte del provider possono rendere complicato valutare la promozione delle caratteristiche ambientali o sociali. Qualora necessario, la SGR svolge un’attività di verifica della disponibilità e dell’aggiornamento dei dati direttamente con gli Emittenti.  In taluni casi possono essere utilizzate stime o proxy di settore.

  10. Dovuta diligenza

    La SGR svolge un’attività di due diligence sui titoli sottostanti il portafoglio del Comparto, sia tramite presidi ex ante direttamente svolti dal gestore, sia attraverso criteri di screening positivi e negativi per la selezione dell’universo investibile e sulla valutazione del rischio ESG al fine di selezionare i titoli che compongono il portafoglio in linea con la policy di Investimento Responsabile della società e con gli obiettivi di investimento del Comparto. Inoltre, Kairos intende incoraggiare le aziende in cui investe ad impegnarsi in pratiche commerciali più sostenibili. Pertanto, oltre a prendere in considerazione la loro valutazione di rischio di sostenibilità, la società si impegna a discutere con le società in cui intende investire, su come esse intendano gestire i propri fattori di rischio ESG e sviluppare le proprie attività al riguardo.

  11. Politiche di impegno

    Con lo scopo di prevenire, limitare e gestire gli impatti negativi delle decisioni di investimento sulla sostenibilità, Kairos Partners conduce azioni di engagement, sia individuali che in collaborazione con altri investitori e esercita i propri diritti di voto sugli emittenti presenti nel proprio portafoglio, con l’obiettivo di creare consapevolezza e influire sulle scelte degli emittenti in relazione a specifici temi di sostenibilità, secondo i tempi e i modi stabiliti nella propria Politica di Impegno e nella Strategia per l’esercizio dei diritti di voto detenuti nei fondi gestiti.  La politica di impegno è disponibile sul sito della SGR.

  12. Indice di riferimento designato

    Non è stato individuato un indice di riferimento per il perseguimento delle caratteristiche ambientali/sociali del prodotto.

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