Siamo giunti alla fine di un anno estremamente complicato, il cui andamento è stato influenzato da tematiche di grande peso come la trade war a livello globale e lo scontro con la UE a livello nazionale, anche se nel periodo conclusivo dell’anno si sono intravisti piccoli spiragli di luce. Tuttavia, restano ancora in piedi variabili che generano incertezza: in primo luogo, è ancora incerto l’esito della discussione con le istituzioni europee circa la legge di bilancio.
Nell’ultimo periodo, dopo una prima parte di dialogo caratterizzata da toni di scontro, sembra che ci sia la volontà da parte del governo italiano di trovare un accordo ed evitare quindi la bocciatura.
Qualora la UE decidesse di bocciare la manovra italiana, l’Italia potrebbe andare incontro ad una multa e, nel peggiore dei casi, alla chiusura del credito da parte della banca europea per gli investimenti; quest’ultimo sarebbe infatti il rischio peggiore.
Il vero pericolo è rappresentato dai mercati: un’eventuale bocciatura inasprirebbe la situazione italiana ad oggi migliorata per una speranza di accordo fra le parti con conseguenze sullo spread e quindi anche sul listino.
Inoltre, Il 2019 presenta nella prima parte dell’anno un appuntamento di estrema importanza per il futuro del continente: le elezioni europee, le quali potrebbero cambiare il volto dell’Europa per come la conosciamo.
Pertanto, riteniamo che i primi mesi dell’anno possano presentare volatilità legata agli esiti delle votazioni, senza contare le possibili turbolenze legate alla situazione idiosincratica dell’Italia relativa al dialogo con la UE.
Proprio il dialogo con la UE sarà l’ago della bilancia per il futuro del settore finanziario che tanto ha sofferto nel 2018: infatti, il settore è altamente correlato all’andamento dello spread pertanto una ritrovata tranquillità potrebbe aiutare i corsi dei titoli del settore.
A cura di Massimo Trabattoni, Head of Italian Equity di Kairos per la rubrica Italian Times di AdvisorPrivate.