ANCHE PIAZZA AFFARI PUÒ CONTRIBUIRE ALL’INVESTIMENTO TEMATICO

15 Novembre 2019
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L’investimento tematico ha un respiro certamente internazionale, ma anche l’Italia può offrire interessanti occasioni. Per le sue dimensioni però, il contributo di Piazza Affari è paragonabile a quello di alcune tessere all’interno di un puzzle globale, ma non mancano le storie di successo. Stiamo parlando di aziende che incarnano l’eccellenza del Made in Italy, tanto apprezzato nel mondo e che spesso, pur essendo di piccole o medie dimensioni, riescono ad essere competitive a livello internazionale in specifiche nicchie di mercato.

Un aspetto che le accomuna, a prescindere dal settore in cui operano, è la necessità di ‘equity’, ovvero di finanziamenti per poter crescere ulteriormente, fare acquisizioni o fusioni, intraprendere nuove possibili iniziative in business redditizi, sottolinea Massimo Trabattoni, Head of Italian Equity.

Si tratta di un punto cruciale in quanto il nostro Paese è però stato caratterizzato per molti decenni, prima della grande crisi 2007-2009, da un sistema di finanziamento basato quasi esclusivamente sulle banche. Le aziende, soprattutto quelle di dimensioni più piccole, ma non solo, ottenevano principalmente credito tramite affidamenti bancari a breve termine, spesso garantiti da beni reali dell’imprenditore. Un modello di finanziamento che oggi, con mercati globali e banche scottate dalla crisi 2008, non funziona più.

Il risultato è che sono presenti molte PMI italiane che vantano marchi riconosciuti, interessanti prospettive di crescita, ottimi profili di governance ed elevati standard competitivi anche nei confronti di concorrenti esteri, che hanno bisogno di capitali per continuare a crescere e per rafforzarsi ulteriormente, specifica Trabattoni e continua: questo è un tema oggetto di un lungo dibattito che ha portato il Governo italiano, da un lato alla creazione dei Piani Individuali di Risparmio, e dall’altro all’istituzione dei prodotti ELTIF (European Long Term Investments Funds), che hanno l’obiettivo di convogliare i risparmi delle famiglie verso l’economia reale.

Spesso, i titoli delle PMI italiane non sono inclusi negli indici principali, trascurati dagli investitori e da diversi asset manager anche per la loro scarsa liquidabilità sul mercato per via di scambi limitati. Questo – sottolinea Trabattoni – può costituire un aspetto critico non trascurabile per i gestori di fondi aperti che sono costretti a fare i conti con i flussi in entrata e in uscita dei sottoscrittori.

Il tessuto imprenditoriale italiano è dunque spesso florido di interessanti e nuovi temi di investimento che richiedono, per la natura stessa del mercato, una mano professionale esperta, in grado di poterne pesare opportunamente la presenza in portafoglio, affinché questi titoli possano contribuire alla determinazione delle performance.

Intervista a Massimo Trabattoni, Head of Italian Equity.

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