Bond, a caccia di storie e rendimenti

15 Gennaio 2014

Il 2013 appena chiuso e già così lontano, sui mercati finanziari si è inaugurato un nuovo anno sotto il segno di un approccio differente e, finalmente, più equilibrato. Il merito? «In buona parte della Federal Reserve – risponde Vittorio Fontanesi, tra i gestori del team di Kairos Partners – La banca centrale americana ha infatti fornito un concreto sostegno a un riequilibrio del mercato con il tapering pacato messo in atto nel mese di dicembre. Questo ha contribuito finalmente a rafforzare la convinzione che non si debba essere schiavi del suo comportamento». Non è più, dunque, il tapering a dettare le regole come avveniva fino a poco tempo fa; un fatto positivo in un contesto che si annuncia comunque non facile per il mondo bond, ormai quasi sui massimi, e che vede ora rendimenti molto bassi.

«Siamo a inizio anno e la voglia di investire e reinvestire è tangibile. Tuttavia non si può dare nulla per scontato, occorre adottare un comportamento improntato alla prudenza e scegliere le singole storie. Tra queste il Portogallo, uno dei protagonisti del rally della periferia a cui abbiamo assistito recentemente: riemessa un’obbligazione che era già sul mercato, infatti, si è ottenuto un ottimo riscontro». Sono i  numeri a parlare: è stata stampata moneta per 3,250 miliardi di euro, con una domanda che andava ben oltre i 10 miliardi. «Tra l’altro – aggiunge il gestore – questa performance riapre le possibilità a un sostegno al paese da parte della Bce in caso di difficoltà, essendo proprio la capacità di rifinanziarsi sul mercato uno dei requisiti per ottenere gli aiuti stessi». Diverso il caso di altri due paesi protagonisti a diverso titolo degli scenari mondiali, vale a dire Brasile e Turchia: «Al momento le incognite e i problemi sociali in Brasile e gli scandali di corruzione in Turchia chiedono prudenza, ma con le elezioni alle porte – le presidenziali si terranno rispettivamente in agosto e ottobre – tutto può cambiare molto in fretta».

Bene anche l’Irlanda, che pur essendo stata sull’orlo del fallimento, si è ripresa in fretta. «Si tratta infatti di un’economia sostanzialmente basata sulla finanza, che in un paradiso fiscale come questo non poteva che tornare a generare ottime performance», commenta Vittorio Fontanesi, che consiglia invece cautela sulle obbligazioni emesse dal Sud Africa, la cui economia è sotto pressione a causa di una bilancia commerciale infelice.

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