Convegno Kairos, il momento giusto

13 Novembre 2013

Un parterre d’eccezione, una platea di oltre 500 ospiti tra cui figurano personalità di primo piano del mondo dell’industria e delle professioni, un’analisi del presente e valutazioni sul futuro utili per capire il mondo in cui viviamo e capire verso dove orientarsi. Oltre a ciò, una figura di grande spessore internazionale e già premio Nobel per l’economia, Joseph Stiglitz. C’era tutto questo e molto di più al convegno Scenari e proposte di investimento che Kairos Julius Baer ha organizzato per la serata dell’11 novembre a Milano. Un appuntamento ormai fisso per investitori, clienti ma anche per i tanti professionisti del settore che ogni anno si ritrovano all’Hotel Principe di Savoia per fare il punto sull’andamento dei mercati e cogliere spunti in merito a nuove opportunità, idee, suggestioni.

Ad aprire i lavori è stato Paolo Basilico, presidente e amministratore delegato di Kairos Partners che ha colto l’occasione per tracciare un riepilogo degli ultimi intensissimi mesi, in gran parte focalizzati a finalizzare nel miglior modo possibile la nascita di Kairos Julius Baer SIM. Una società con caratteristiche uniche nel mercato italiano perché radicata nel territorio ma agganciata ad una piattaforma internazionale, perché focalizzata solo su un’unica attività, quella della gestione, e quindi scevra dai conflitti di interesse che affliggono la nostra industria. E per il suo assetto azionario, in cui le persone più rilevanti sono anche azionisti della società, garantendo un allineamento totale con gli interessi del cliente.

Basilico ha poi tracciato la sua view dei mercati, prevedendo un 2014 più complesso, durante il quale occorrerà fare i conti con una volatilità che dovrà per forza di cose essere accettata per raggiungere rendimenti reali interessanti. A lui ha fatto eco Fabio Bariletti, direttore generale di Kairos Partners, che ha illustrato ai presenti alcune valutazioni rispetto ai paesi più interessanti in cui investire secondo quanto emerge da dati e informazioni raccolti in tutto il mondo dal team multimanager della piattaforma globale di Kairos Partners. In merito alla Cina, ad esempio ha spiegato: «Crediamo che dietro al rallentamento della crescita economica dal 12 al 7%, ed al conseguente pessimismo degli investitori, si nascondano opportunità significative. Il governo cinese sta infatti cercando di mutare il modello di crescita puntando sui consumi interni, analizziamo dunque con interesse occasioni di acquisto in settori che beneficiano di questo cambio di rotta, a scapito di quelli che hanno trainato il rialzo degli ultimi 10 anni».

Dopo Bariletti è stato poi Guido Brera, responsabile gestioni collettive di Kairos Partners, a prendere la parola. A lui, in particolare, il compito di eseguire una carrellata su alcuni fondi della società che costituiscono una novità nella proposta targata Kairos. KIS Bond Plus, KIS Key ma anche il recente KIS Risorgimento e KIS Selection, «che punta a ottenere ritorni interessanti attraverso lo strumento dell’equity e che recentemente – ha ricordato Brera – ha ottenuto le cinque stelle Morningstar».

A discutere con Paolo Basilico sui capisaldi di un portafoglio ben bilanciato è poi subentrato Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos Partners: forte sovrappeso dell’azionario, dell’America, presenza dell’Europa nei posti più sicuri e una scommessa sul Giappone sono gli asset dell’attuale proposta della società milanese, che sta osservando con molta attenzione anche geografie come quelle dell’Africa Subsahariana: «Un profilo demografico molto giovane, politiche monetarie inaspettatamente prudenti, inflazione bassa e scoperta di nuovi giacimenti di materie prime rendono quest’area del mondo molto promettente», ha precisato.

Last but not least, a conquistare l’uditorio con il suo cordiale colloquio con il presidente di Kairos Partners è stato lo special guest della serata, Joseph Stiglitz, premio Nobel per l’economia 2001. Numerosi i temi affrontati dal professore della Columbia University, che ha manifestato con chiarezza la sua contrarietà a una politica di pura austerità: «L’austerity sta uccidendo l’Europa – ha dichiarato – e il Vecchio Continente avrebbe bisogno di riforme che ne ridisegnino l’identità». Ciò in un quadro in cui anche gli Stati Uniti vivono ancora delle difficoltà ad uscire dalla crisi, «della quale uno degli elementi più preoccupanti resta la disoccupazione, che sarà molto probabilmente oggetto dell’attività di Janet Yellen, presidente ormai designata della Fed», ha concluso Stiglitz che si è poi intrattenuto per scambiare personalmente con ospiti e organizzatori opinioni e idee.

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