Geopolitica e mercati finanziari

29 Maggio 2019

Lo scorso 29 maggio l’Hotel St. Regis di Roma ha ospitato il consueto convegno annuale organizzato da Kairos per i suoi clienti della capitale, dal titolo “Geopolitica e mercati finanziari”: un’occasione di confronto per comprendere meglio gli avvenimenti di questi primi mesi del 2019.

Fabio Bariletti, nuovo Amministratore Delegato di Kairos che, lo scorso 16 aprile ha preso la guida dell’azienda da Paolo Basilico, fondatore del Gruppo, ha dato il benvenuto presentando il programma del meeting, con l’obiettivo di sempre, ovvero quello di fare informazione e rappresentare le opportunità di investimento secondo la visione strategica di Kairos.

Dato il momento storico dell’azienda, Bariletti ha ricordato la volontà di continuare a sostenere il modello di business caratterizzato dal totale e completo allineamento di interessi tra Kairos ed i propri clienti, “una peculiarità ed un marchio di fabbrica che da sempre ci contraddistingue e che desideriamo mantenere”, afferma il nuovo CEO.

Andrea Cabrini, Direttore di Class CNBC e moderatore della serata, ha introdotto lo special guest, il prof. Lucio Caracciolo, direttore della rivista di geopolitica Limes. Nel corso dell’intervista viene evidenziata la forte relazione tra geopolitica e finanza, faro dei mercati di questi ultimi trimestri 2018 e 2019, ormai più guidati dai rapporti internazionali che dai valori fondamentali. E’ così che il conflitto tra Stati Uniti e Cina sta influenzando l’andamento dell’economia mondiale, con una prospettiva di risoluzione che si delinea essere di lungo periodo.

Nella seconda sessione del convegno si è entrati nel vivo con la tavola rotonda dedicata alle scelte di asset allocation, che ha visto protagonisti Alessandro Fugnoli, Strategist, Michele Gesualdi, Responsabile dei fondi multimanager, e Pio Benetti, Responsabile delle gestioni individuali. Tutti concordi nell’indicare quanto sia delicato orientarsi in uno scenario globale sempre più difficile da analizzare, caratterizzato da tassi di interesse a zero, da una riduzione del potenziale degli indici azionari, dalle Banche Centrali che condizionano il ciclo e conseguentemente le performance dei bond. Di fatto, questa situazione di caos che si è creata nel tempo, produce delle asimmetrie informative che nascondono delle occasioni interessanti di investimento. Ecco quindi che il ruolo del gestore attivo, caratteristica che contraddistingue Kairos, resta centrale per trovare alpha. L’unico modo per affrontare il futuro è abbassare il rischio puntando su asset class meno legate all’andamento dei listini, senza dimenticare il principale obiettivo di preservare il capitale, prima ancora delle performance. Staccarsi dalle dinamiche macro è la chiave per trovare oggi nuove opportunità di investimento.

Nella seconda tavola rotonda dedicata alle scelte di portafoglio, Guido Brera, Responsabile delle gestioni collettive insieme ai gestori Rocco Bove, Massimo Trabattoni e Federico Riggio hanno delineato le principali cause delle difficoltà del 2018, l’avvento degli algoritmi nella finanza che hanno influenzato i movimenti massivi di acquisto e vendita. Con riferimento al comparto obbligazionario, Bove ha evidenziato come il Treasury americano a 10 anni sia il collettore di ciò che è successo negli ultimi 18 mesi e di come sia complicato trovare rendimenti positivi in questo contesto di mercato. Anche il comparto azionario italiano ha le sue difficoltà, ha spiegato Trabattoni, e trovare rendimento negli indici non è più una soluzione valida. Investire nelle aziende italiane di qualità rappresenta invece il valore aggiunto del lavoro di Kairos, guardando oltre l’indice di riferimento. Ha confermato questo approccio anche Riggio, che si concentra sul bilanciamento tra rischio e rendimento dei titoli e sulla scelta di quelli che fanno bene, attraverso la gestione attiva, guardando al valore dei multipli delle aziende in cui siamo investiti. In generale, il valore si trova nelle aziende di qualità, dove la capacità di selezione e di analisi di Kairos può aggiungere un plus, facendo attenzione alle valutazioni di lungo periodo.

A chiusura dell’incontro, Guido Brera ha concluso focalizzandosi sul nuovo paradigma dei tassi di interessi a zero. Questi hanno consentito alle grandi aziende di investire capitali enormi in modo paziente (in fondi di venture capital) e insieme alla tecnologia (la cd. tecnofinanza), di lavorare sotto costo per sconfiggere la concorrenza delle aziende tradizionali: “Grazie ai tassi a zero l’essere visionario diventa un essere reale e la previsione di utili alti generati nel futuro, li fa sembrare come se lo fossero già a oggi”, ha spiegato Brera: “Kairos è una realtà di gestori e imprenditori, dobbiamo sempre sforzarci a guardare le aziende con una certa visione, ovvero anticipare le esigenze del mercato con nuove soluzioni di investimento prima che i clienti le chiedano, ecco perché lanceremo un fondo ELTIF, un prodotto che collega i titoli quotati con ciò che sarà prossimo alla quotazione e questo sarà il futuro della gestione per i prossimi anni.”

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