Focus Sud America

31 Marzo 2014

Un continente a luci e ombre quello sudamericano, attraversato da venti di crescita e crisi incombenti che rendono necessario agli investitori valutare attentamente le mosse da compiere; tra i contributori alla crescita della regione figura certamente la Colombia, che sta beneficiando di una forte crescita economica senza inflazione, alimentata da $55Bln (circa il 15% del Pil) di progetti infrastrutturali annunciati dal governo. Il mercato azionario locale conta 5 o 6 nomi molto promettenti, ma di interesse sono anche i settori bancario e delle linee aeree.

Il Cile invece sta vivendo un momento difficile. I fondi pensione, ad esempio, stanno vendendo, la valuta locale si sta deprezzando e il mercato non ha fiducia nell’attuale amministrazione. Senza contare che il 55% dell’export è legato al rame e le compagnie minerarie si trovano ad affrontare costi più elevati che le rendono meno competitive.

A meno di cento giorni dai Mondiali di calcio, però, a tenere banco nell’immaginario non solo dei tifosi ma anche degli investitori, tra i paesi sudamericani è soprattutto il Brasile. Alle elezioni presidenziali del prossimo ottobre appare probabile la rielezione di Dilma Rousseff, la cui politica economica si basa sull’incremento dei consumi attraverso trasferimenti fiscali. Una politica non sostenibile, da regolare attraverso riforme strutturali che implicherebbero però un ulteriore peggioramento economico. A preoccupare sono in particolare i dati relativi all’inflazione (che si vorrebbe al 4,5% e che invece continua a viaggiare su un dato pari al 6%) e un elevato deficit delle partite correnti (4% del Pil, da ridurre al 2%). Una situazione molto fragile, aggravata dal fatto che il Paese è nel bel mezzo di una crisi energetica che sta causando generale malumore. Senza contare i timori non ancora accantonati di possibili ripercussioni per l’economia verde-oro di un’eventuale crisi della valuta argentina.

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