La Fed ha sorpreso tutti con un FOMC (Federal Open Market Committee) estremamente dovish: il governatore della Federal Reserve Ben Bernanke ha chiaramente scollegato il tapering da qualsiasi “numero magico” sull’occupazione. Ha addirittura ammesso che così come viene misurato, il tasso di disoccupazione è una misura decisamente non accurata delle condizioni del mercato del lavoro. In aggiunta, Bernanke ha rivisto con decisione al ribasso le stime del PIL americano per il 2013 e il 2014, lasciando intendere che non ci sarà nessun colpo di freno alle operazioni di acquisto della FED perlomeno fino a dicembre. Il mercato era posizionato malissimo, con aspettative di tapering immediato intorno ai 10-15 miliardi di dollari per mese: inevitabili le reazioni violente, con il tasso decennale americano tornato a scendere, i mercati emergenti oggetto di forti ricoperture e tutta la carta obbligazionaria di bassa qualità tornata sul bid.
A breve sapremo come reagirà la BCE a questo improvviso cambiamento di mood in America: è ipotizzabile che la Valuta unica troppo forte non verrà tollerata in un momento in cui la ripresa dell’Area Euro è ancora appesa a un filo.