L’ economia americana e le sue opportunità

14 Maggio 2015

Di ritorno da un viaggio negli Stati Uniti, Michele Gesualdi, gestore e partner di Kairos, ci ha raccontato il suo “diario”, frutto di uno stimolante confronto con alcuni gestori americani. La sensazione generale è di una cosiddetta “tug of war” tra economia stabile e valutazioni elevate, ma  dal punto di vista strutturale rimane un Paese in buona salute, con una crescita realisticamente intorno al 2% per il prossimo trimestre.

 

Equity e Credito: un breve quadro

“Sul fronte azionario siamo probabilmente alla fine di un ciclo di ripresa piuttosto maturo, ma l’attitudine dei gestori americani continua ad essere molto positiva per l’insieme di opportunità. Finora il livello di differenziazione tra titoli è rimasto basso, ma un contesto di normalizzazione dei tassi dovrebbe mettere a nudo la forza di alcuni business a scapito di altri, a cui solo la politica di tassi a zero ha permesso di sopravvivere. 

Sul fronte credito il rialzo dei tassi non dovrebbe avere grandi ripercussioni perché sarà compensato da una compressione degli spread. Da un punto di vista tecnico la domanda di rendimento da parte di investitori europei è smisurata e bisogna gestirne le aspettative, che saranno probabilmente limitate allo yield dello strumento, senza poter contare molto nel breve sull’apprezzamento delle obbligazioni”.

 

Spendiamo qualche parola sul tema “innovazione”

“Alla parola disruption ormai siamo abituati da tempo, ma il volume di idee e di disintermediazioni di business tradizionali è ogni volta superiore alle aspettative.  Basta citare in campo  Healthcare/Biotech il nuovo sistema di cure sviluppate con la codificazione del genoma umano e nel settore Automotive i nuovi modelli di business, dallo sharing alla prospettiva di veicoli senza conducente. Insomma l’economia americana offre business models originali, che hanno il potenziale di cambiare parte del nostro modo di vivere.”

 

E per concludere un accenno ai tassi e al Dollaro…

“I tassi saliranno a settembre o dopo, ma comunque in modo graduale e la Fed sa bene che l’economia americana non riuscirebbe ad assorbire rialzi oltre l’1,5% – 2%. Invece la Fed dimostrerà sempre più sensibilità sul fronte Dollaro, e questo richiederà un approccio un po’ più attivo nella gestione di questo trade”.

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