Sud America, per gli investitori più attenti, è molto più che Brasile: particolarmente bene, ad esempio, sta facendo il Messico, che beneficia di alcuni trend positivi, tra cui l’avvio di un ciclo del credito e una lenta penetrazione dei servizi finanziari, l’incremento dei salari, riforme legate all’ambito energetico e una rinascita del settore produttivo. Inoltre il Messico è una delle poche realtà della regione che sta attuando politiche abbastanza ortodosse per bilanciare il modello di crescita del Pil, tralasciando la svalutazione della moneta e l’innalzamento del prezzo delle materie prime. Nonostante diversi risultati deludenti dovuti alla transizione politica, a esportazioni più deboli verso gli Stati Uniti e qualche problema nel settore real estate, ci si aspetta una virata significativa nella seconda metà dell’anno. Prospettive di valore su banche, aeroporti e beni di consumo a prezzi scontati, ma attenzione al resto del mercato, specie negli ambiti energia e infrastrutture.
L’Argentina, invece, rappresenta una delle più interessanti opportunità di acquisto a lungo termine. Contrariamente ad altri paesi emergenti, il governo sta attuando il giusto mix di tassi, valuta e politiche fiscali che permetteranno al paese di ottenere prestiti a livello internazionale. La situazione attuale è tuttavia caratterizzata da diversi fattori critici, ma ci si aspetta che le elezioni che si terranno a ottobre 2015 possano riportare il tutto alla normalità. L’Argentina, dunque, è un paese che non può essere ignorato da un investitore con una view di lungo periodo.