La scorsa settimana si è svolta a Miami la conferenza annuale più importante nel mondo degli hedge fund, organizzata da Morgan Stanley. L’evento ha riunito alcuni tra i più influenti manager del settore, che nel complesso rappresentano circa il 20% degli asset dell’industria.
Dopo un anno straordinario per gli hedge fund, non è sorprendente che il clima generale fosse estremamente costruttivo nei confronti di questa asset class, che continua a sovraperformare i classici portafogli bilanciati 60/40, un trend iniziato nel 2020.
Il ritorno della volatilità e dell’inflazione, insieme all’aumento dei tassi di interesse, ha creato le condizioni ideali per la generazione di alpha da parte dei gestori attivi e di conseguenza degli hedge fund.
Nel 2024, tutte le strategie hanno registrato performance positive e il 2025 è iniziato con un ottimo primo mese, alimentando aspettative elevate per il resto dell’anno.
Long-short
Il contesto di mercato attuale è particolarmente favorevole per i fondi long-short equity. Dopo anni in cui le performance sono state dominate da un numero ristretto di titoli (prima i FANG, poi i “Magnifici 7”), si sta assistendo a un ampliamento della partecipazione anche alle società a media capitalizzazione, con un conseguente aumento delle opportunità di rendimento. Inoltre, il livello attuale dei tassi di interesse favorisce la profittabilità dei book short, che generano liquidità ben remunerata.
I temi più diffusi nei portafogli dei fondi sono:
Multi-Manager
I fondi multi-manager continuano a produrre rendimenti molto appetibili, nonostante carichi commissionali onerosi. Complessivamente, gestiscono circa 400 miliardi di dollari, quasi sempre con una leva finanziaria compresa tra 4x e 10x, il che li rende la categoria più rilevante in termini di flussi di mercato. Quasi tutti questi fondi operano con stop losses molto strette (il motivo della bassa volatilità dei rendimenti) che li costringe a vendere quando i titoli scendono oltre il livello prefissato, a volte generando movimenti di prezzo non giustificati dall’andamento del business. Questo crea opportunità per i gestori long-short fondamentali.
Event Driven
Dopo un 2024 in cui l’attività di M&A ha rallentato nella seconda metà dell’anno, ci si aspetta un’accelerazione nel 2025, grazie a un atteggiamento più costruttivo da parte del management dopo le elezioni statunitensi.
La sostituzione di Lina Khan con Andrew Ferguson alla guida della Federal Trade Commission potrebbe aprire la strada a un approccio antitrust meno restrittivo. Inoltre, il trend del “public to private”, spinto da valutazioni ancora elevate nei mercati privati e dalla necessità per i fondi di private equity di impiegare il capitale raccolto negli ultimi anni, potrebbe fornire ulteriore slancio al settore.
Macro
Michael Wilson, strategist di Morgan Stanley, non prevede tagli da parte della Fed per il resto del 2025, mentre altri operatori di mercato ne stimano al massimo uno o due. Wilson ritiene che le valutazioni del mercato azionario siano elevate e che potrebbero rimanere tali nel breve termine, a meno di un rialzo dei tassi nella parte lunga della curva generato in risposta a nuove preoccupazioni sull’inflazione.
Le principali posizioni dei fondi macro includono:
In conclusione, gli hedge fund continuano a beneficiare di un contesto favorevole, con molteplici leve per generare performance decorrelate. Le condizioni attuali ricordano gli anni d’oro del settore, lasciando presagire un 2025 ricco di opportunità.
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