Se per qualche seduta Piazza Affari ha respirato, forse è solo perché nelle settimane precedenti era scesa troppo e troppo velocemente. Prima di assistere a una ripartenza, è necessario che si diradino un po’ di nubi sul fronte macroeconomico, che continua a guidare il sentiment degli investitori: i risultati delle aziende quotate, del resto, esprimono una sostanziale stabilità che appare in netto contrasto con la violenta caduta del listino milanese.
A fine anno, le aspettative del mercato erano per un Pil italiano in espansione dell’1,5% circa nel corso del 2016. Se questa previsione fosse confermata, il FTSE Mib potrebbe tornare sopra i 20.000 punti, mettendo a segno un recupero di circa 13 punti percentuali rispetto ai valori attuali. Al contrario, se la crescita dovesse subire una nuova frenata, ci sarebbe spazio per ulteriori ribassi. Bisogna verificare, poi, quali strascichi l’attuale fase d’incertezza abbia lasciato sui consumi e sulla disponibilità degli imprenditori a mettere in campo nuovi investimenti: è questo il capitolo che manca per ridare slancio alla ripresa. Senza investimenti, il sollievo offerto dal miglioramento dei consumi può essere solo temporaneo.
Intanto, le pressioni che agitano il sistema finanziario europeo spiegano perché Milano sia la peggiore piazza europea da inizio anno. I mercati pendono dalle labbra di Mario Draghi. Ci si chiede quali misure possano dare un po’ di ossigeno al settore più penalizzato in questo orribile inizio d’anno. Se la Banca Centrale Europea dovesse limitarsi ad annunciare nuovi tagli sui tassi dei depositi, la reazione del settore finanziario sarebbe negativa perché aggraverebbe le pressioni sui margini di interesse. Se invece ci fosse qualche apertura sull’acquisto di titoli emessi dal settore bancario, nell’ambito del programma di Quantitative Easing, le borse potrebbero brindare a una nuova terapia d’urto. Gli investitori devono continuare a tenere d’occhio anche i prezzi del petrolio e il cambio euro/dollaro. Nell’ultima settimana, entrambi i fattori hanno giocato a favore dei listini europei ma se dovessero invertire la rotta, farebbero tornare un po’ di pessimismo.
Nel frattempo, come avevamo previsto, a Piazza Affari i titoli ciclici industriali hanno recuperato un po’ di terreno. Per rientrare sui titoli delle banche è ancora presto: meglio aspettare il discorso di Draghi.
A cura di Massimo Trabattoni, Responsabile Azionario Italia di Kairos per la rubrica Italian Times di AdvisorPrivate.