E’ stato scelto un raffinato salotto per accogliere lo scorso 9 giugno a Torino l’appuntamento “Scenari e proposte di investimento”, dopo Milano e Roma.
A fare gli onori di casa Paolo Olivieri, Responsabile dell’Area Consulenza di Kairos e della sede di Torino, che ha voluto offrire un’opportunità di incontro con Kairos nella sua città.
Paolo Basilico, Presidente ed Amministratore Delegato di Kairos ha preso subito la parola per ripercorrere brevemente la storia di crescita del Gruppo, ricordandone i fattori critici di successo, ovvero indipendenza, costante affiancamento della propria clientela, performance con una forte attenzione al controllo del rischio.
Basilico ha ricordato che Kairos nasce da una partnership ed è proprio tale modello di business, fondato sull’aggregazione e fidelizzazione di talenti, che le consente di differenziarsi dai competitors all’interno dell’industria del risparmio gestito.
Dopo aver spiegato la filosofia che guida la gestione dei portafogli, con l’obiettivo di poter consegnare risultati costanti con una volatilità contenuta, Basilico ha chiuso il suo intervento con una riflessione : “siamo in un momento di mercato dominato dalle Banche Centrali, che hanno imposto fin qui politiche prevedibili ed uno scenario favorevole per i mercati finanziari. Qualcosa sta cambiando: la Fed potrebbe a breve rialzare i tassi. Ci aspettiamo dunque più volatilità ma restiamo positivi, anche sull’Italia dove l’economia è in miglioramento”.
E a queste parole si è collegato Alessandro Fugnoli, Strategist di Kairos ed autore del settimanale “Il Rosso e il Nero” , che ha intrattenuto la platea con uno dei suoi percorsi nella storia dell’economia e dei mercati.
“Il ciclo economico ha storicamente una durata media di 7 anni e al terzo anno i tassi di interesse dovrebbero crescere, ma questa volta non è stato così. La crisi del 2008 è stata violenta : ha spaventato i policy maker e per rilanciare l’economia si è deciso di stampare moneta, ma senza che questo creasse reali preoccupazioni per l’inflazione” ha iniziato Fugnoli.
“Adesso in America la Fed deve decidersi: molto probabilmente alzerà di un poco i tassi e l’inflazione arriverà al 2%. In Europa, che è un poco più indietro nel ciclo economico, il Quantitative Easing funziona: con ancora risorse inutilizzate, ci si può permettere di tenere i tassi a zero e questo fa pensare ad un 2015 come un anno buono per le Borse” ha continuato.
“Nonostante dunque la sensazione soggettiva di malessere in molti Paesi, le principali economie sono in piena occupazione ed è quindi il momento della svolta: i mercati metabolizzeranno la volatilità e potranno riprendere il cammino su nuove basi” ha ripreso Fugnoli.
E come ha ben sintetizzato nell’ultimo numero de “Il Rosso e il Nero” prepariamoci allora “a un modesto ulteriore ribasso dei corsi obbligazionari quest’anno e il prossimo, a un azionario americano piatto per il 2015 e a un azionario europeo che sarà in grado entro fine anno di rivedere i massimi di inizio aprile, ma non di andare molto più in là”.