Sui bond la corsa è finita, azioni ancora convenienti

23 Gennaio 2017
«Il 2016 passerà alla storia come l’anno in cui i popoli hanno alzato la voce. Brexit, l’elezione di Donald Trump e il no al referendum italiano sono segnali che indicano la necessità di un cambio di passo nella gestione dell’economia. Le politiche monetarie non convenzionali sono state di fondamentale importanza, ma hanno creato anche alcuni effetti collaterali. A partire dalle eccessive diseguaglianze sociali. L’elezione di Trump, effetto e non causa del cambiamento, segna un punto di svolta e riporta la politica con la P maiuscola al centro dell’azione».
 
Così Paolo Basilico, Fondatore e Amministratore Delegato del Gruppo Kairos, inizia l’intervista a Il Sole 24 Ore dello scorso 22 gennaio.  È convinto che il mondo sia entrato, a 10 anni esatti dalle prime avvisaglie della crisi finanziaria, nella «fase due». Quella degli stimoli fiscali, che andranno ad affiancarsi e a sostituire lentamente quelli monetari. Gli effetti saranno ben visibili sui mercati finanziari: il ciclo positivo degli azionari a suo avviso è dunque destinato a proseguire. Mentre la stagione dei bond, che dura da 32 anni, ha virato la boa.
 
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