Uno sguardo ai Paesi Emergenti

22 Dicembre 2015

Di ritorno da un nuovo viaggio in Asia, Moreno Tatangelo, senior analyst di Kairos, ci racconta il sentiment e ci offre uno spaccato delle possibili aree di investimento.

Qual è l’aria che si respira in Giappone?

I fund manager che abbiamo incontrato non si aspettano nel breve termine rialzi significativi dei mercati azionari. Infatti, in assenza di un reale potenziamento del programma di Quantitative Easing e quindi di un ulteriore deprezzamento della valuta, verrebbe meno uno dei principali driver della performance del mercato negli ultimi anni.

In questo contesto i gestori preferiscono focalizzare la propria attenzione sui player domestici e sulle small caps, soprattutto confidando nelle capacità del Primo Ministro Shinzo Abe di stimolare i consumi attraverso un pacchetto che dovrebbe essere sottoposto al Parlamento nei prosssimi mesi.

E nel resto dell’Asia?

L’investimento nei paesi del Sud-Est asiatico non offre prospettive particolarmente brillanti a causa di un elevato livello di indebitamento societario e delle famiglie, che potrebbe causare turbolenze nel sistema bancario di questi paesi.

L’India rimane ancora interessante, seppur le performance abbiano disatteso le aspettative alimentate con l’elezione di Modi. Una delle cause è stata sicuramente la crescita degli utili inferiore alle attese, che dovrebbe tuttavia normalizzarsi nei prossimi mesi. L’economia è in un costante trend di miglioramento, fondamentalmente grazie all’attività manifatturiera e al settore pubblico: nell’ultimo trimestre ha viaggiato intorno al 7,4%. Sul fronte politico c’è ancora molto da fare, ma l’India rimane nel medio termine tra i Paesi Emergenti il più appetibile.

Quali sono le implicazioni della recente decisione del Fondo Monetario Internazionale di includere il Renminbi nel DSP?

Sul fronte cinese l’inserimento del Renminbi nel DSP (Diritti Speciali di prelievo o SDR) spingerà sicuramente le autorità a riformare ed aprire il prioprio mercato dei capitali, ma per il momento l’atteggiamento degli investitori rimane cauto. Sul fronte valutario nessuno crede in un apprezzamento del Renminbi, che dovrebbe invece continuare a soffrire una pressione al ribasso sulla spinta dei flussi in uscita dal sistema.

 

 

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