La boutique delle idee d’investimento evergreen

27 Dicembre 2019

Venti anni appena compiuti e tanta voglia di rimanere fedele a se stessa: con la capacità di coltivare le eccellenze e contemporaneamente di innovare.

E’ Kairos, che lo scorso 3 dicembre ha superato la soglia dei due decenni, con un impegno: dinamicizzarsi mantenendo il proprio approccio caratteristico, con nuovi prodotti che partendo dagli evergreen della casa possano muoversi su tre filoni: il tema degli ESG lungo cui si sta posizionando l’industria, i tematici e gli illiquidi.

Ne ha parlato ad Asset Class il responsabile degli investimenti Guido Brera, insieme a tutto il team di prima linea della società composto da vere e proprie personalità dell’asset management italiano, come Rocco Bove, Massimo Trabattoni e Federico Trabucco – rispettivamente Responsabile Obbligazionario, Azionario Italia e Azionario Europa incontrati negli uffici della società nel centro di Milano.

“Potremmo definire la nostra sala operativa e i nostri prodotti flagship una sorta di lievito madre dal quale prendono vita nuove idee e nuovi prodotti che hanno però una radice comune, che è quella della nostra storia”, spiega Guido Brera. “Con un approccio per team che funziona perché siamo sostanzialmente una boutique. La sala operativa produce idee, ma ragiona trasversalmente e non ci sono compartimenti stagni. Le idee possono così far germogliare nuovi prodotti o più ampie idee d’investimento. Io posso essere considerato alla stregua di un direttore d’orchestra che fa lavorare bene insieme un gruppo di persone che gode di un margine di delega gestionale molto elevato, quindi con la possibilità di mettere in atto un’implementazione libera della strategia, che è poi quello che fa la differenza”.

“I nostri prodotti flagship possono essere considerati degli incubatori per altre strategie”, gli fa eco Rocco Bove. Si parla del KIS Pegasus UCITS (un fondo long/short Europa), del KIS Italia (un azionario flessibile Italia), del KIS KEY (il capostipite del filone tematico) e del KIS Bond Plus, che lo stesso Bove definisce “il flessibile più flessibile dell’obbligazionario” (KIS sta per Kairos International Sicav: i prodotti sono comparti di una Sicav di diritto lussemburghese).

Ecco così che sul mercato sono appena arrivati o stanno per essere lanciati nuovi prodotti. “Nell’ESG”, spiega Bove, abbiamo due prodotti: il KIS ActivESG lanciato lo scorso novembre e il KIS Europa ESG pronto a giorni, mentre il neo comparto KIS Millennials sarà il primo di una serie di fondi che lanceremo su tutti i temi impattati dalla disruption, non solo tecnologica. In rampa di lancio c’è anche un ELTIF perché in Italia spesso, e la nostra storia lo insegna, il valore non è nelle big cap, ma più sotto, a volte anche nelle quotande o nel non quotato”.

E’ qui che interviene Massimo Trabattoni, spiegando il perché della scelta: “La scatola ELTIF”, dice, “è il posto più corretto per sviluppare investimenti di lungo periodo e forse più illiquidi. La nostra intenzione è quella di essere tra coloro che danno una prima parte di finanziamenti agli imprenditori, consentendogli di sviluppare un progetto. E l’ELTIF in ragione della sua durata, offre l’opportunità di disporre di capitali per un lungo periodo. Perché è vero che le aziende si devono aprire al mercato, ma mancano gli interlocutori. Vorremmo essere tra i primi, ma con un focus marcato su small e mid cap”. Gran parte del nostro expertise è infatti focalizzato sulle piccole/medie aziende dove oggi è più facile trovare alpha. La fotografia nel prossimo futuro della componente Italia della gamma Kairos sarà dunque composta dal KIS Italia per la parte di large e mid cap, dal KIS Patriot, un flessibile su mid e small cap, e appunto dall’ELTIF, specializzato sulle non quotate.

“Noi potremmo anche costituire un passaggio intermedio per chi intende quotarsi”, dice ancora Trabattoni, che aggiunge: “Ci sarà da fare ricerca sul non quotato così come la facciamo sulle aziende quotate attraverso una serie di incontri che periodicamente organizziamo col management delle singole realtà e pertanto alla luce di ciò è prevedibile che ci saranno anche dei nuovi inserimenti in organico”.

Sul mondo ESG Kairos ha invece già lanciato molto di recente due prodotti come anticipato: il KIS ActiveESG, a novembre, un fondo long-short azionario (uno dei pochissimi fondi di questo tipo in Italia) e il KIS Europa ESG, a dicembre, un fondo caratterizzato da sole posizioni lunghe.

“Sono entrambi focalizzati sull’universo dell’azionario europeo” spiega Federico Trabucco.

“Il nostro processo di investimento combina un approccio quantitativo con l’analisi fondamentale bottom-up, che rappresenta il dna storico di kairos. Applichiamo 3 diversi filtri per escludere le aziende meno virtuose e integriamo l’approccio esg nella costruzione del portafoglio, privilegiando, a parita’ di fondamentali, i titoli con lo score esg migliore.”

Quella che sta vivendo Kairos appare dunque una sfida per muovere un ulteriore passo su un cammino di sviluppo. “Kairos in greco antico significa momento giusto o opportuno”, sottolinea Brera. “Fa parte del nostro DNA andare controcorrente, avere un orizzonte di medio periodo e il coraggio di fare ciò che altri non fanno. Nel 2011, con la crisi del debito italiano già in atto, abbiamo avuto la forza di lanciare un fondo sul credito e nel 2008, con la grande crisi finanziaria, quella di mettere sul mercato il nostro KIS Italia. Sono cose che puoi fare solo all’interno di una realtà dinamica”. Capace anche di ribaltare la prospettiva dell’offerta “standard” proveniente dal settore dell’asset management. “Se ci fermiamo a pensare, ci rendiamo conto che l’industria del risparmio gestito è attualmente oggetto di una disruption, mossa da due grandi forze, il passivo e gli algoritmi, che spingono entrambi in direzione pro-ciclica. Mentre una boutique”, conclude Brera, “è per definizione anti-ciclica nelle scelte d’investimento applicate all’interno dei prodotti o nell’innovazione di prodotto”.

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